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Rappresentazione visiva dell'articolo: Decreto 139/2024: addio al coacervo successorio, cosa cambia per il coacervo donativo

Autore: Banca Widiba

Data di pubblicazione: 10 dicembre 2024

Decreto 139/2024: addio al coacervo successorio, cosa cambia per il coacervo donativo

Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 2 ottobre scorso, il decreto legislativo n. 139 ha introdotto importanti cambiamenti in tema di successioni e donazioni. Tra i principali interventi normativi, spiccano l’abrogazione del coacervo successorio, che per anni aveva rappresentato un pilastro nella determinazione dell’imposta di successione, e alcune precisazioni sul funzionamento del coacervo donativo.


Cosa cambia con l’abrogazione del coacervo successorio

Il coacervo successorio, previsto dall’articolo 8, comma 4, del Testo Unico sulle successioni e donazioni (D.Lgs. 346/1990), obbligava a sommare il valore delle donazioni effettuate in vita dal defunto con quello dell’eredità lasciata agli eredi. Questo calcolo, definito "somma fittizia", serviva per stabilire l’aliquota dell’imposta di successione, con l’obiettivo di tassare complessivamente il patrimonio trasmesso.

Il decreto legislativo 139/2024 ha definitivamente abrogato questo meccanismo, eliminando il comma 4 dell’articolo 8 del Testo Unico. Tale decisione allinea la normativa vigente alle pronunce della Corte di Cassazione, che già da tempo evidenziava come il coacervo successorio fosse superato rispetto al sistema di aliquote proporzionali introdotto nel 2000.


«L’abrogazione del coacervo successorio rappresenta un passo avanti fondamentale per la pianificazione patrimoniale - commenta Matteo Tambalo, dottore commercialista e partner dello Studio Righini e Associati - fino a oggi, la presenza del coacervo generava incertezze, specialmente durante le donazioni in vita, poiché non era chiaro se e come queste ultime sarebbero state considerate al momento della successione. Con questa modifica non solo si garantisce una maggiore certezza giuridica e fiscale, ma si aprono nuove opportunità per una pianificazione più efficace. In particolare, l’abolizione del coacervo consente di applicare franchigie distinte: una per le donazioni in vita e un’altra per la successione, senza più cumulare i valori. Questo significa maggiore spazio fiscale e un quadro normativo più semplice e coerente, che finalmente elimina ambiguità interpretative».


Per i contribuenti, cosa cambia?

L’eliminazione del coacervo successorio comporta una semplificazione significativa. Le donazioni fatte in vita dal de cuius non si sommeranno più al calcolo del valore imponibile ereditario, riducendo potenzialmente il carico fiscale per gli eredi.

Si tratta di uno snellimento delle procedure e, in molti casi, di una minore tassazione complessiva.


Il coacervo donativo: cosa rimane e cosa è cambiato

Se il coacervo successorio è andato “in pensione”, il decreto mantiene invece valido il coacervo donativo, con alcune importanti precisazioni. Come chiarito in un recente studio del Consiglio Nazionale del Notariato, il coacervo donativo continua a essere applicato per verificare se il beneficiario di una donazione abbia già utilizzato o superato la franchigia fiscale esente da imposta rispetto al donante.


Novità introdotte dal decreto

Una delle modifiche più rilevanti riguarda l’esclusione dal calcolo del coacervo delle donazioni effettuate tra ottobre 2001 e novembre 2006, periodo in cui l’imposta sulle donazioni era stata soppressa. Questa eccezione mira a garantire maggiore equità, evitando di includere nel conteggio anni in cui il sistema fiscale non prevedeva l’applicazione dell’imposta.


«L’esclusione delle donazioni effettuate tra il 2001 e il 2006 rappresenta un’ulteriore semplificazione per i contribuenti, evitando incongruenze normative legate a un periodo di sospensione dell’imposta – aggiunge Tambalo - questo intervento, inoltre, evidenzia l’intento del legislatore di rendere il sistema più trasparente e allineato alle esigenze delle famiglie e degli operatori patrimoniali».


In conclusione, il decreto legislativo 139/2024 segna una svolta importante nella gestione fiscale delle successioni e delle donazioni. L’abrogazione del coacervo successorio elimina una complessità normativa che per anni aveva sollevato dubbi e contestazioni, mentre le modifiche al coacervo donativo ne mantengono l’utilità, ma con regole più trasparenti. Un cambiamento volto a semplificare il rapporto tra contribuenti e fisco, garantendo al contempo maggiore coerenza normativa.


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